In questa guida ti spieghiamo come calcolare il rendimento dei tuoi Buoni Fruttiferi Postali per avere sempre una panoramica del loro valore totale.
Rendimento dei buoni fruttiferi postali: come calcolarlo e quanto valgono i tuoi buoni
Il buon rendimento dei buoni fruttiferi postali rimane ancora uno dei motivi principali per il quale questa forma di investimento rimane tra le più scelte in Italia.
Ma cosa sono i BFP? E come si calcola il loro rendimento? Facciamo un po’ di chiarezza.
Cosa sono i Buoni postali
I buoni fruttiferi postali (o BFP) sono un investimento sicuro in quanto sono emessi da Cassa depositi e prestiti, godono dell’ulteriore garanzia dallo Stato italiano e non sono soggetti al rischio di mercato.
Questo significa che se sei in possesso di un Buono a tasso fisso, il suo valore non oscillerà per effetto dei movimenti dei tassi di mercato, bensì il suo valore di rimborso crescerà sempre.
E sono proprio queste caratteristiche che rendono i BFP una delle forme di risparmio più diffuse in Italia. Formano infatti circa l’8% del totale delle attività finanziarie delle famiglie italiane e il loro stock si aggira sui 260 miliardi di euro.
Se sei già in possesso di Buoni Fruttiferi Postali o se stai valutando di acquistarne, probabilmente di stai chiedendo a quanto ammonta il loro rendimento o quanto è adesso il loro valore.
Vediamo allora come calcolare il rendimento dei Buoni Fruttiferi Postali.
Come calcolare il rendimento dei BFP
Il rendimento dei Buoni Fruttiferi cambia in relazione al tipo di buono. Ecco quindi una panoramica dei rendimenti.
Buoni Fruttiferi Postali Ordinari
La durata massima dei Buoni Fruttiferi Postali Ordinari è di 20 anni e il loro rendimento è il seguente:
- 5 anni: 0,05%
- 10 anni: 0,20%
- 15 anni: 0,35%
- 20 anni: 0,90%
A questo dovrai calcolare anche la ritenuta fiscale sugli interessi pari al 12,5%.
Solo nel caso in cui il tuo portafoglio buoni abbia un valore complessivo superiore a 5.000€, inoltre, dovrai anche assolvere l’imposta di bollo del 0,20% p.a.
Buoni Fruttiferi Postali 3×4
I Buoni Fruttiferi Postali 3×4 sono l’ideale per chi desidera investire il proprio capitale fino a un massimo di 12 anni. In questo caso gli interessi maturati verranno aggiunti solo al termine del terzo anno.
Se hai bisogno di un rimborso anticipato, riotterrai la somma investita ma senza gli interessi. Ma vediamo il loro rendimento nel tempo:
- 3 anni: 0,25%
- 6 anni: 0,30%
- 9 anni: 0,70%
- 12 anni: 1,00%
Sottoscrivendo tale tipologia di buono, inoltre, non avrai alcuna spesa per la gestione, il rimborso o la sottoscrizione. La tassazione sugli interessi sarà sempre agevolata al 12,50%.
I buoni diventeranno poi infruttiferi dal giorno successivo alla scadenza mentre dopo dieci anni si prescriveranno.
Buoni Fruttiferi Postali 3×2
La durata massima dei Buoni Fruttiferi Postali 3×2 è di 6 anni. Ecco quanto ti frutteranno:
- 3 anni: 0,25%
- 6 anni: 0,35%
Anche in questo, caso, ti ricordo che dovrai calcolare anche la ritenuta fiscale sugli interessi del 12,5% e l’imposta di bollo dello 0,20% se il valore tuo portafoglio buoni ha un valore superiore ai 5000€.
Buoni Fruttiferi Postali 4×4
I Buoni Fruttiferi Postali 4×4 sono buoni che offrono l’opportunità di un investimento sul lungo periodo, con la possibilità di ottenere gli interessi ogni quattro anni e di concludere il contratto in qualsiasi momento, ottenendo il guadagno maturato nei quadrienni passati. Vediamo il loro rendimento nel tempo:
- 4 anni: 0,25%
- 8 anni: 0,60%
- 12 anni: 0,90%
- 16 anni: 1,25%
Sottoscrivendo tale tipologia di buono, inoltre, non avrai alcuna spesa per la gestione, il rimborso o la sottoscrizione. La tassazione sugli interessi sarà sempre agevolata al 12,50%.
Al termine dei 16 anni i buoni diventeranno infruttiferi e cadranno in prescrizione dopo 10 anni.
Buoni Fruttiferi Postali 4 anni risparmiosemplice
Una novità introdotta recentemente sono i Buoni Fruttiferi Postali 4 anni risparmiosemplice che sono il migliore investimento se non vuoi mantenere il tuo denaro investito troppo a lungo dal momento che la loro durata massima è di 4 anni.
Ecco quanto ti frutteranno:
- Rendimento a scadenza standard: 0,25%
- Rendimento a scadenza premiale: 0,50%
Quanto vale il tuo buono?
Per calcolare il valore dei tuoi buoni puoi accedere ai calcolatori online di Poste Italiane o sul sito di Cassa Depositi e Prestiti. Qua di seguito trovi la procedura per farlo e le differenze tra i due calcolatori.
Calcolatore valore BFP di Poste Italiane
Se sei già in possesso di un Buono Fruttifero Postale, il sito di Poste Italiane mette a disposizione un calcolatore in cui puoi calcolare il valore del tuo buono inserendo i dati richiesti nel form.
Dovrai indicare:
- La data di sottoscrizione
- La data del rimborso
- La tipologia di buono
- L’importo.
Se hai un account nell’area personale del sito di Poste Italiane, inoltre, non dovrai inserire ogni volta i tuoi dati ma ti basterà accedere alla tua area ed entrare nella sezione dedicata ai Buoni per vedere il loro valore in tempo reale.
Nel calcolatore di Poste Italiane puoi calcolare il valore di rimborso puntuale alla data scelta, sia lordo che netto.
Puoi accedere al calcolarore buoni da qua.
Calcolatore valore BFP di CDP
Anche attraverso il calcolatore di CDP puoi scoprire quanto vale il tuo Buono Fruttifero Postale o simulare il rendimento del tuo investimento in BFP.
Per farlo, è sufficiente connettersi al calcolatore rendimento e interessi di Cassa Depositi e Prestiti e inserire nell’apposito form:
- la tipologia del Buono
- la data di sottoscrizione
- l’importo
- la data di rimborso.
In questo modo puoi vedere tutta la lista dei valori di rimborso dei tuoi Buoni, sia passati che futuri.
Dal momento che i Buoni sono quasi tutti a tasso fisso, infatti, è possibile conoscere il loro valore di rimborso fin dal momento della loro sottoscrizione. Questa è infatti una caratteristica peculiare dei Buoni, difficile da trovare in altri prodotti, come ad esempio le obbligazioni.
Calcolare il valore di rimborso di un Buono Indicizzato all’inflazione italiana
I Buoni indicizzati all’inflazione italiana meritano un paragrafo a sé per il calcolo del loro valore di rimborso.
Benché il valore sia comunque disponibile utilizzando i calcolatori dei rendimenti disponibili sul sito di Poste Italiane e quello di CDP, può essere comunque utile capire come questi valori vengono calcolati per non rimanere confusi al momento della lettura.
Cominciamo col dire che gli interessi generati dal Buono indicizzato all’inflazione sono la somma di due fonti di rendimento:
- il rendimento minimo garantito
- l’inflazione maturato nel periodo di possesso del Buono
Il rendimento minimo garantito
Questa fonte di rendimento cresce sempre con il tempo. Capitalizza linearmente nei bimestri e in modo composto negli anni. Quando i titoli di Stato hanno rendimenti alti, generalmente anche il rendimento minimo garantito è alto. Quando invece i rendimenti dei titoli di Stato scendono, anche il rendimento minimo garantito si schiaccia verso lo 0.
Questi rendimenti venogno detti “minimi garantiti” perché anche nel caso non ci sia inflazione nel periodo di possesso del Buono (o addirittura vi sia deflazione) comunque Cassa depositi e prestiti garantisce che, oltre al capitale investito, vengano restituiti al clienti gli interessi derivanti dal rendimento minimo garantito.
Il rendimento derivante dall’inflazione
Questa fonte di rendimento, invece, non necessariamente cresce nel tempo. L’inflazione, infatti, ha una sua stagionalità che potrebbe determinare una temporanea diminuzione degli interessi derivanti dall’inflazione tra un bimestre e l’altro.
In caso di deflazione (inflazione negativa) per un periodo prolungato, gli interessi derivanti dall’inflazione possono diminuire fino ad azzerarsi (ma non possono mai diventare negativi perché il Buono è protetto dalla deflazione).
Questo caso, però, non deve preoccupare: il Buono indicizzato all’inflazione nasce per proteggere il tuo capitale dall’inflazione.
Quando c’è inflazione, il capitale che hai investito perde nel tempo il suo potere d’acquisto. Per questo il Buono indicizzato all’inflazione italiana, per preservare il potere d’acquisto del capitale che hai investito, “aggiunge” agli interessi minimi garantiti anche l’inflazione di periodo. In questo modo protegge la tua capacità di acquisto.
Nel caso (mai verificatosi) in cui ci sia deflazione, le cose andrebbero addirittura meglio: il capitale investito, infatti, nel tempo dell’investimento avrebbe aumentato il suo potere d’acquisto (per via della deflazione). Solo il capitale quindi, varrebbe più di quando lo hai investito. A questo si aggiungeranno gli interessi minimi garantiti.
OCCHIO: qualora dovessi andare sul sito di CDP per calcolare il valore di rimborso del tuo buono indicizzato all’inflazione ricorda che i valori di rimborso futuri – non potendo sapere in anticipo quale sarà l’inflazione futura – sono calcolati (prudenzialmente) considerando solo gli interessi minimi garantiti.
Valore di rimborso più basso a quello riportato sul retro del Buono cartaceo
Se hai portato al rimborso un Buono Fruttifero Postale Ordinario della serie “O” o della serie “P”, probabilmente ti è stato comunicato un valore di rimborso più basso rispetto a quello riportato sul retro del buono cartaceo.
Qual è quindi il suo valore di rimborso? Facciamo un po’ di chiarezza.
A causa del Decreto del Ministro del Tesoro del 13 giugno 1986, i BFP delle serie O e P hanno subito delle variazioni dei tassi di rendimento rispetto a quelli che erano stati fissati al momento dell’emissione.
La possibilità di variare i rendimenti dei Buoni postali era nota al tempo ed era stata applicata più volte, spesso anche aumentando i rendimenti dei Buoni già emessi.
I rendimenti dei Buoni serie O e P sono invece stati rivisti al ribasso ma rimangono comunque dei rendimenti da capogiro (dall’8% al 12%)!
Quando sono stati emessi i Buoni della serie Q sono stati estesi i nuovi rendimenti ai montanti maturati alla data del 1° gennaio 1987 di tutte le serie precedenti, comprese quindi anche le serie O e P.
Questo significa che il valore riportato sul retro del Buono non è quindi l’esatto valore di rimborso.
Come acquistare BFP?
Se vuoi acquistare dei Buoni Fruttiferi Postali, hai due possibilità:
- Rivolgerti a uno sportello di Poste Italiane
- Acquistarli online.
Recentemente, infatti, Poste Italiane ha messo a disposizione una nuova funzione che consente di acquistare dei Buoni fruttiferi postali online anche se si è nuovi clienti, così da risparmiarsi anche la fila alla Posta.
A oggi, le tipologie di Buoni Fruttiferi che è possibile acquistare online sono:
- Il Buono fruttifero postale 3×2
- Il Buono fruttifero postale 3×4
- Il Buono Ordinario.
1 Commento. Nuovo commento
Buongiorno , mi sono recata presso un vs/ ufficio postale al termine di una estenuante successione , sia di libretto postale che di un buono fruttifero dematerializzato , doveva assere il giorno della riscossione di quanto dovuto a me ed agli altri eredi ma nulla è successo , anzi qualcosa è successo ; ad uno degli eredi , 3 settimane prima erano stati rubati i documenti ed avendo fatto regolare denuncia ai carabinieri ( che tra l’alto gli avevano garantito , che poste italiane , potevano procedere ) nulla è stato possibile in caso di furto dei documenti , il sistema di poste itliane non consente l’operazione ,la consente solo in caso di denuncia di smarrimento dei documenti . inoltre uno degli altri eredi è un soggetto in carrozzella che non riesce ad arrivare al bancone ( toppo alto e non predisposto per persone disabili ( non esiste una postazione all’uopo ) , senza contare che i cavi del poss e dell’apparecchio per firma digitale non possono raggiungere persone disabili che non possono raggiungere il bancone