Conto deposito vincolato: ora te lo spieghiamo noi

guida conto deposito vincolato

Se hai digitato “conto deposito vincolato” su Google, molto probabilmente cerchi una forma di investimento che dia sicurezza e che sia facile da gestire.

Investire o, addirittura, fare trading non fa per tutti (perché sono attività che prevedono un periodo più lungo per la gestione e il monitoraggio) e, comunque, in alcune situazioni finanziarie non è ovvio che siano la scelta giusta. Per molti lo situazione ottimale sarebbe trovare un modo semplice e veloce che permetta di non vedere erosi i propri risparmi dall’inflazione e che, nel frattempo, possa permettere un po’ di soddisfazioni attraverso un buon rendimento.

I conti deposito sono lo strumento per eccellenza che ha soddisfatto e sta ancora soddisfacendo quella parte dei risparmiatori italiani che cerca queste certezze negli investimenti.

Ci troviamo in un momento di massimo storico depositato su conti correnti e conti deposito; è quindi più che legittimo porsi domande riguardo la struttura di questi strumenti e i bisogni che soddisfano.

Per raggiungere questo obiettivo ti proponiamo un percorso suddiviso in 5 step (se già ne conosci qualcuno, puoi usare il sommario per dirigerti sulle caratteristiche di tuo interesse oppure andare direttamente a scoprire l’articolo sui migliori conti deposito a 6 mesi).

Miglior conto deposito


Cos’è un conto deposito vincolato?

conto deposito vincolatoUn conto deposito vincolato è un prodotto bancario tramite il quale l’istituto prende in prestito per un periodo pattuito i risparmi dei clienti e li remunera ad un certo tasso di interesse, stabilito al momento della sottoscrizione dell’accordo.

Il conto deposito si dice “vincolato” quando la richiesta dello svincolo di tutte o di una parte dei risparmi investiti prima della scadenza naturale, quando permesso, determina l’applicazione (su quelle somme) di un tasso di interesse più basso (Tasso di svincolo).

Un conto deposito libero, invece, è un conto deposito dal quale si può operare liberamente prelevando prima della scadenza e ottenendo il riconoscimento del tasso di interesse, senza penali, per il tempo in cui le somme sono rimaste nelle disponibilità della banca.

Generalmente, un conto deposito libero matura interessi ad un tasso di interesse minore rispetto a un conto deposito vincolato, per la maggiore libertà di gestione dei risparmi che garantisce.

Altra cosa da considerare è che, di solito, ci sono condizioni che, se soddisfatte, consentono di ricavare un tasso più redditizio sul proprio conto deposito vincolato:

  • essere nuovi clienti: per la nuova banca sei un cliente di pregio perché “nuovo”. Goditi il momento e beneficia di sconti, tassi premiali e regali perché questo status privilegiato durerà per pochissimo tempo!
  • vincolo più lungo: più il tempo di vincolo si allunga, maggiore è il rendimento che viene offerto. Tuttavia, scegli saggiamente la durata del vincolo perchè non rispettarlo ti costerebbe buona parte degli interessi!
  • nuova liquidità: certe banche dispongono di sistemi informatici in grado di distinguere il versamento di nuove somme rispetto a quelle presenti ad una certa data. Queste somme sono particolarmente interessanti perché costituiscono raccolta fresca. Per effettuare questo tipo di raccolta, in certi casi le banche mettono a disposizione dei propri clienti delle offerte esclusivamente rivolte all’acquisizione di Nuova Liquidità remunerando queste somme a tassi premiali.

Esempio di conto deposito vincolato dedicato alla nuova liquidità

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Quali bisogni soddisfa un conto deposito vincolato?

Ogni prodotto finanziario soddisfa uno specifico bisogno.

I conti deposito vincolati sono ottimi strumenti per gestire la propria liquidità nel breve periodo (da 1 a 3 anni). Se il periodo disponibile per l’investimento è più lungo, forse varrebbe la pena considerare strumenti alternativi (come le obbligazioni ad esempio). Riguardo le necessità soddisfatte dal conto deposito in rapporto alle altre forme di investimento, prova a leggere questo articolo sul confronto dei conti deposito.

In questa situazione di mercato, caratterizzata da tassi di rendimento più ridotti, il conto deposito vincolato è un valido strumento di impiego dei propri soldi anche a 4 o 5 anni.

L’ideale sarebbe poter impiegare i propri risparmi in conti deposito vincolati con durate differenti. Individua gli obiettivi di spesa futuri che hai e, se sono molteplici, differenzia la scelta del conto deposito sulle durate più opportune.


Quali sono i rischi di un conto deposito vincolato?

Un conto deposito è una delle forme di risparmio più sicure a disposizione del cittadino italiano. Ciononostante, anche per questo tipo di strumenti vale il principio secondo il quale maggiore è il rendimento, maggiore è il rischio.

Nel caso particolare dei conti deposito vincolati l’unico rischio rilevante è il cosiddetto “rischio emittente”, cioè la possibilità che l’istituto che ti offre il prodotto possa fallire mentre ha i tuoi risparmi in custodia.

In passato, sia Monte dei Paschi di Siena che le banche venete prima della crisi offrivano per i propri conti depositi vincolati rendimenti ben più alti della concorrenza.

Per salvaguardare i consumatori da questa eventualità, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi protegge ogni depositante fino a 100’000 euro. La tutela si applica ad ogni deposito. Se quindi possiedi due conti deposito in due banche diverse e ognuno dei due conti deposito ammonta a (esempio) 70’000 € (quindi una giacenza complessivamente superiore a 100’000€), il fondo coprirà fino a 100’000€ il primo deposito e fino a 100’000€ il secondo.

In ogni caso, prima di acquistare un conto deposito, dai un’occhiata al CET1 ratio della banca emittente e tieni a mente che più è alto, più è sicuro.


Com’è tassato un conto deposito vincolato?

conto deposito vincolatoUn conto deposito vincolato è tassato sia sugli interessi che genera, sia sul nominale investito:

  • Ritenuta fiscale sugli interessi: pari al 26%.
  • Imposta di bollo: viene addebitata al momento della rendicontazione: il 31 dicembre di ogni anno, in caso di rendicontazione annuale, o alla fine di ogni trimestre, se la rendicontazione è trimestrale. È dovuta nella misura di 1 euro, se il conto deposito è scaduto prima del giorno di rendicontazione, e nella misura dello 0,20% del nominale investito per la frazione di anno non rendicontato in cui il conto deposito è stato attivo. La definizione di questa imposta è piuttosto articolata e ha bisogno di qualche esempio, per questo abbiamo scritto un articolo dedicato al calcolo dell’imposta di bollo sul conto deposito che ti consigliamo di leggere.

Qual è il miglior conto deposito vincolato?

Sebbene sia innegabile la centralità del ruolo ricoperto dal tasso di rendimento nella ricerca del miglior conto deposito vincolato, noi ti suggeriamo di valutare anche altri aspetti:

  • solidità dell’istituto bancario emittente (informati su quale sia il CET1 ratio della banca)
  • spese accessorie legate all’eventuale conto corrente associato al conto deposito. Normativamente, i conti deposito non necessiterebbero di un conto corrente ma alcune banche legano indissolubilmente la vendita di questi strumenti. In questi casi, fai attenzione alle spese sul conto corrente: potrebbero rendere meno competitiva il tasso sul conto deposito

Ciò detto, BanksAbout dispone della più ampia offerta di conti deposito presente in rete. Trovi i link di seguito:

Consulta la guida completa ai migliori conti deposito


Il nostro articolo finisce qui.

Se ci sono aspetti relativi al conto deposito vincolato che vorresti approfondire, scrivilo nei commenti!

5 Commenti. Nuovo commento

  • Pilastrini Franco
    Settembre 29, 2018 12:51 pm

    Vorrei sapere come viene calcolata l’imposta di bollo sulla somma NON VINCOLATA giacente su un conto deposito.
    Viene conteggiata pari ad 1 €, oppure pari a 34 € o addirittura pari allo 0,20% della somma giacente, non vincolata, solo per il fatto di essere depositata su un conto deposito.
    Grazie infinite. Franco

    Rispondi
    • Ciao Franco, tipicamente le somme non vincolate non rimangono giacenti sul conto deposito ma vengono spostate sul conto corrente che “ospita” il conto deposito. La giacenza del conto corrente viene tassata con un’imposta di bollo fissa a 34,20€ a fine anno se è superiore a 5’000€. Se il conto corrente ha una rendicontazione trimestrale, verrà presa in considerazione la giacenza media nel trimestre di riferimento e, se superiore a 5’000€, verrà applicata solo per un quarto l’imposta di bollo annuale di 34,20€.
      Se hai notizie di un conto deposito vincolato che consente di tenere anche una giacenza non vincolata, facci sapere: ti faremo come viene applicata l’imposta di bollo in quello specifico caso.
      A presto!

      Rispondi
  • Franco Pilastrini
    Ottobre 1, 2018 5:47 pm

    Buongiorno e grazie dell’attenzione.
    Il Conto Deposito Chebanca consente di mantenere somme non vincolate che maturano un interesse base (attualmente allo 0,25). Il medesimo Conto Deposito Chebanca non richiede obbligatoriamente un conto corrente collegato. A me è capitato varie volte di tenere sul Conto Deposito degli importi non vincolati. Oggi che i tassi sono molto bassi mi pongo il problema del bollo che potrebbe assorbire gli interessi calcolati sulle somme non vincolate.
    Grazie ancora.
    Franco

    Rispondi
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  • […] Prima di scegliere, dài un’occhiata al nostro articolo sui conti deposito vincolati (lo trovi qui). […]

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